giovedì 15 settembre 2011

Come scrivere un CV

    Per lavoro spesso mi capita di leggere CV per la selezione di personale da inserire nel nostro organico.
Purtroppo la maggior parte di essi è davvero scritto male, contiene informazioni inutili, sono troppo prolissi o troppo sintetici, ecc.
    L'obiettivo di questo post non è raccontare quante cose strane si leggono nei CV ricevuti, magari ci sarà spazio in un altro post, ma dare qualche breve consiglio per evitare di essere scartati e perdere un'occasione solo perchè il nostro CV non descrive adeguatamente il nostro profilo professionale, le nostre attitudini, i nostri punti di forza, le nostre esperienze lavorative, ecc.

    Il CV è il nostro bigliettino da visita. E' il primo contatto con una persona che deve valutare il nostro profilo professionale. La prima impressione che daremo sarà importantissima. Perchè spesso scegliamo di vestirci eleganti ad un colloquio di lavoro? Il CV è molto più importante. A causa del nostro CV potremmo anche non essere chiamati per un colloquio. Proprio per questo bisogna evitare di scrivere un CV in maniera frettolosa, se possibile facciamolo leggere a qualcuno, spesso è difficile parlare di sé stessi. Ovviamente il CV deve essere aggiornato, non è bello leggere un CV nel quale non è scritto cosa abbiamo fatto nell'ultimo anno.
    Qual'è l'obiettivo del CV? Convincere il selezionatore che siamo la persona giusta e che vale la pena chiamarci per un colloquio. L'obiettivo del nostro CV è quindi ottenere il colloquio. Arrivati al colloquio, un po' come in un esame orale la faccenda diventa un po' più facile (almeno nella maggior parte dei casi). Anche il colloquio è importante ma nel colloquio avremo la possibilità di ribattere, la possibilità di dimostrare quanto siamo in gamba. Il colloquio è il secondo step di una strada sicuramente difficile (soprattutto in Italia) ma comunque il secondo step. Il primo (il CV) è fondamentale per arrivare al secondo.

    Partiamo dal presupposto che oggi le aziende grazie ad internet e "grazie" all'altissima percentuale di disoccupazione, ricevono un numero spropositato di CV. Le persone che si occupano di selezione del personale quindi sono costrette a leggerne centinaia se non migliaia. Questo implica una sola cosa dal nostro punto di vista: non si può dedicare troppo tempo alla lettura di un singolo CV. Si rischia di non essere presi in considerazione dal selezionatore solo perchè le informazioni utili per essere notati, contenute nel nostro CV, non sono reperibili immediatamente.

    Il primo obiettivo del nostro CV quindi è quello di catturare l'attenzione e far capire al selezionatore che siamo la persona che sta cercando.
    Secondo me questo si ottiene principalmente con tre regole:

    1. La lettura del CV deve essere scorrevole, semplice.
    2. Il CV deve essere molto schematico, non troppo prolisso.
    3. Il lettore deve subito trovare le informazioni di cui ha bisogno e magari le "parole" che sta cercando.

    Spiego meglio cosa significano i tre punti descritti sopra e come evitare di sbagliare:

    1. L'occhio dell'uomo è pigro. L'uomo in generale è pigro, lo sanno benissimo gli scrittori, gli artisti, i fotografi. Se all'apertura di un CV il lettore deve capire com'è strutturato il documento, dove sono le informazioni che cerca, si sono già persi secondi preziosi per accalappiare l'attenzione del lettore. Dobbiamo riuscire a sfruttare quei pochi secondi di attenzione iniziali, passati i quali sarà tutto più difficile.

Come fare? 

    Ci ha già pensato qualcuno: utilizziamo uno degli standard più comuni, il CV in formato europeo!
    In questo modo il lettore sa già qual'è la struttura del documento, sa già in quale parte del documento troverà le informazioni cercate, si troverà d'avanti un documento familiare, non un documento "da capire".
    A questo indirizzo potete trovare i template per fare diventare il vostro CV un CV in formato europeo Europass: http://europass.cedefop.europa.eu/europass/home/hornav/Downloads/EuropassCV/CVTemplate.csp.

    2. Ora abbiamo un CV schematizzato nel migliore dei modi, il lettore sa perfettamente dove reperire le informazioni di interesse ma ogni sezione del CV (anche nel formato europeo) è scritta da noi. Ogni sezione del CV Esperienze lavorative, formazione, ecc non deve contenere frasi lunghissime, periodi interminabili. Il rischio è quello di annoiare il lettore e non metterlo in condizioni di capire in pochi secondi che siamo la persona giusta, quindi il rischio è quello di essere scartati.
    Bisogna cercare il più possibile, per ogni sezione, di inserire dati pertinenti con la sezione, evitiamo di aggiungere note troppo personali, evitiamo di "allungare il brodo" inutilmente, riportiamo solo le informazioni necessarie utili a far comprendere chi siamo, cosa sappiamo fare, quali sono i nostri punti di forza.
    E' importante inoltre l'ordine con le quali le informazioni sono scritte all'interno del documento, soprattutto per CV di più pagine (consiglio di cercare di non andare oltre le 3/4 pagine). Prendete in considerazione che il lettore potrebbe anche non leggere tutto il vostro CV ma fermarsi alla prima pagina o anche meno. Proprio per questo, sempre rispettando il formato europeo, cerchiamo di ordinare le informazioni in modo da avere nelle prime righe, nelle prime pagine le informazioni più utili, quelle che più ci qualificano e alla fine tutto il resto.

    In questo modo ci accattiveremo l'attenzione del lettore che se interessato leggerà anche le ultime righe meno importanti del CV. Un consiglio utile per esempio è quello di ordinare in maniera decrescente le esperienze lavorative, quindi prima le ultime esperienze lavorative e via via le meno recenti. Di solito le esperienze lavorative più importanti sono le ultime e sono anche le più significative perchè le più "fresche".
    Tenete conto inoltre che proprio la sezione delle esperienze lavorative è la più importante in un CV. Purtroppo il titolo di studio, i corsi di formazione, i master, sono sì importanti ma passano in secondo piano rispetto alle esperienze lavorative. Per un'azienda è importante sapere cosa sapete fare non cosa sapreste fare. E' noto a tutti che soprattutto l'università in Italia non forma dei buoni lavoratori.

    3. L'ultima è secondo me una delle regole più importanti.
    Mettiamoci nei panni di chi leggerà il nostro CV (che tra l'altro è una strategia che funziona sempre).

    Mettiamo che il selezionatore sta cercando un cameriere. Tra le prime cose che dovrà leggere o le sezioni più in evidenza dovranno essere quelle che descrivono le precedenti esperienze da Cameriere, particolari caratteristiche e attitudini utili a quel lavoro. Ha poco senso informare il selezionatore che abbiamo anche lavorato come imbianchino o che siamo dei bravi fotografi. Non aggiunge niente, aggiunge solo informazioni che possono distogliere il lettore dal fatto che voi siete la persona che sta cercando. Inoltre aggiungere informazioni in più potrebbe essere controproducente: per alcuni selezionatori potrebbe essere positivo il fatto che siamo stati boyscout, denota una certa disciplina, uno spirito di squadra ma per altri potrebbe essere negativo anche semplicemente perchè gli stanno antipatici i boyscout. Ovviamente questo è un esempio ma vi dimostra che un'informazione inutile può anche essere controproducente. E' diverso se ci stiamo candidando per un posto da animatore in un villaggio turistico. In quel caso è importante specificare che siamo stati dei boyscout, ma anche i ruoli che abbiamo avuto, cosa abbiamo imparato, quanto tempo è durata l'esperienza.  
    Spesso per raggiungere questo obiettivo dovremmo confezionare un CV per ogni tipologia di azienda per la quale ci stiamo candidando o per ogni tipologia di mansione. In questo modo quando vorremo candidarci come cameriere invieremo un CV che mette in risalto le nostre attitudini che fanno di noi un buon cameriere, le nostre esperienze da cameriere, ecc. Quando invece vorremo candidarci come commesso in un negozio allora metteremo in risalto quelle caratteristiche che fanno di noi un buon commesso, le esperienze da commesso ecc.


Autostima

    Se noi stessi non crediamo nella nostra professionalità, nelle nostre capacità sarà davvero difficile convincere qualcuno che siamo la persona giusta. L'autostima è importantissima, un lettore attento è in grado di leggere tra le righe quanto credete alle cose che scrivete. So che l'autostima è una componente del carattere che è difficile da cambiare ma almeno proviamoci o comunque cerchiamo di mettere in risalto quelli che sappiamo essere i nostri veri punti di forza. Vi faccio un esempio per comprendere meglio a cosa mi riferisco. Quando scriviamo: Discreta conoscenza del pacchetto Office, un lettore attento (una persona che seleziona personale per lavoro) capisce che il candidato sa usare a stento il pacchetto office. Non sarebbe meglio evitare di scriverlo o scrivere qualcosa di oggettivo?Conoscenza del pacchetto office per scrittura di documenti e fogli di calcolo, ad esempio. In questo modo non stiamo lasciando al lettore l'interpretazione della parola "Discreta" ma stiamo dicendo che utilizziamo Office per scrivere documenti e fogli di calcolo. Questo approccio possiamo applicarlo un po' a tutto il CV. L'interpretazione di frasi ambigue o che dicono a metà qualcosa potrebbe anche non essere la stessa interpretazione che noi diamo alla stessa frase. Meglio evitare di scrivere frasi da interpretare.
    Per ribadire questo principio, la conoscenza delle lingue straniere ora viene valutata con tabelle che permettono di definire precisamente quanto conosciamo una lingua straniera. Dire che abbiamo un inglese parlato ottimo; lettura discreto; conversazione scolastico significa poco! Invece grazie alla tabella raggiungibile a a questo link:
http://europass.cedefop.europa.eu/LanguageSelfAssessmentGrid/it potrete descrivere con precisione il vostro livello. Lo stesso discorso vale per qualsiasi altra conoscenza.


Foto

    Riprendendo il principio sopra descritto, "meglio evitare di riportare informazioni controproducenti", vorrei parlare della foto

    Secondo la mia opinione inserire la foto nel CV salvo in casi particolari o se viene richiesto può essere controproducente. Riporto due esempi: Alcune aziende tengono particolarmente all'aspetto fisico, siamo belli? Potremmo non esserlo per il selezionatore, la foto potrebbe non essere particolarmente riuscita, la bellezza è soggettiva. Siamo brutti? Non ci chiameranno per un colloqui (e magari al colloquio potremmo colpire per altre qualità). Altro caso: Ho lavorato in una azienda nella quale, per quanto assurdo possa essere, il capo non voleva ragazze carine in ufficio, secondo il suo punto di vista distraeva dal lavoro (probabilmente anche perchè la moglie non voleva distrazioni per il marito, ma questo è un altro discorso). In questo caso un CV contenente la foto di una ragazza carina non sarebbe stato preso in considerazione per un colloquio. Morale della favola, non è detto che la foto, anche se siamo bellissimi ci aiuterà. Proprio per questo motivo, quando non richiesta e quando non pertinente con il tipo di lavoro per il quale ci stiamo candidando, meglio non inserirla nel CV. Inoltre in alcuni paesi, leggi sulla discriminazione raziale, vietano l'inserimento della foto nel CV.


Nome del file

    Altro aspetto spesso sottovalutato ma a mio avviso importantissimo, il nome del file. Tipicamente alleghiamo il nostro CV ad una e-mail o lo inviamo ad un sito come risposta ad un annuncio. Chi si occuperà della selezione scaricherà il file e lo salverà nel suo computer, probabilmente in una cartella contenente altri CV. Supponiamo che il vostro CV si chiami: CV.pdf. Probabilmente insieme ad altri file sarà difficile identificare qual'è il vostro CV.  Questo potrebbe causare stress, potrebbe rallentare il lavoro del selezionatore quindi nella migliore delle ipotesi dovrà leggere il vostro CV in maniera più frettolosa o addirittura dopo un paio di tentativi, visto l'alto numero di CV da analizzare, lo ignorerà. Il nome del file non dovrebbe essere lunghissimo, ma dovrebbe contenere almeno il vostro nome e cognome, magari anche il codice di riferimento dell'annuncio al quale avete risposto, magari la mansione. In questo modo già dal nome il selezionatore saprà cosa aspettarsi, prepariamo la mente del selezionatore a leggere un determinato cv, il CV di un cameriere o quello di un cuoco.


Lettera di presentazione

    Ultimo consiglio ma non per importanza, la lettera di presentazione. Mi capita spesso di ricevere CV tramite e-mail con e-mail senza testo o senza oggetto. E' chiaro che non scarto quel candidato per un'e-mail senza testo ma se quella e-mail avesse nell'oggetto la mansione per la quale ci si sta candidando o il livello di esperienza ancora una volta aiuterebbero a capire quale tipo di cv si sta leggendo. Inoltre non dimentichiamo che l'oggetto dell'e-mail potrebbe essere utile per ricercare l'e-mail, "dove ho messo l'e-mail di quel cameriere con 10 anni di esperienza che era anche Sommelier?", tramite l'oggetto l'e-mail verrebbe recuperata in un attimo e questo ci aiuterebbe a non essere scartati.
    Anche il testo dell'e-mail è importante, quasi quanto il CV. Nel testo dell'e-mail potremmo, con cordialità, dopo aver salutato il selezionatore, descrivere brevemente quanto ci piacerebbe lavorare per quella azienda, quanto stimate il lavoro che quella azienda fa, il nostro profilo professionale, cosa ci piacerebbe fare, ecc.

    Insomma, prima ci accalappiamo la simpatia del lettore e poi descriviamo con una frase il nostro profilo professionale. In questo modo il lettore sarà invogliato a leggere immediatamente il vostro CV e magari sarà più predisposto a prenderlo in considerazione.


Per concludere, siate sintetici.
Non come questo post. ;)

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